TEATRO ROMANO DI
AOSTA
Poi
anni. Anni che diventano decenni. Aosta rimane una piccola cittadina ricca di
storia a oltre cento chilometri da casa, distante non tanto in termini
chilometrici, quanto di prospettive giovanili che hanno portato i miei passi
verso la city, a lidi marittimi, trasportato da amici e compagni di avventure adolescenziali.
Il
tempo è poco, o meglio tiranno. Ma ho il giusto tempo per ammirare l’Arco di
Augusto e poi dirigermi verso piazza Chanoux, attraversando la bella via
Sant’Anselmo. Tanta gente in giro per le strade, giovani appena usciti dalle
scuole, impiegati e operai intenti a consumare un buon pasto all’aria aperta
prima di far rientro ai rispettivi doveri. E poi io, che osservo, i sorrisi
delle persone, dei ragazzi e degli anziani che insieme a me camminano per
queste strade antiche. Mi lascio trasportare come sempre dal regolare fluire
dell’attimo, poi decido di entrare nell’ufficio turistico ancora aperto, dove
posso ritirare la mia prima mappa di Aosta. No, non la scruto per molto, anche
perché vengo attratto da alcune rovine romane che si nascondono proprio dietro
la via che sto percorrendo, e non posso non avvicinarmi, entrare in questa
piccola e meravigliosa area che sorge proprio qua! E’ incredibile! Bastano
pochi minuti per innamorarmi ancora una volta di un posto. Mi guardo intorno.
Sono solo. Il vociare della strada ha lasciato spazio a questo silenzio, quasi
rispettoso del Teatro Romano di Aosta. Teatro che risale all’epoca
dell’imperatore Claudio, 25 a.C. Mi siedo in un angolino. Mi connetto ad
internet. Non c’è molto campo, ma voglio avere le giuste informazioni sul luogo
in cui mi trovo.
Rimango
ancora un attimo in silenzio, prima che il trambusto dovuto all’arrivo di una
scolaresca mi riporti alla mia realtà e soprattutto al mio ritardo nel
rientrare alla solita ma sempre più interessante routine che mi permette di
viaggiare, pensare, sognare e riscoprire luoghi immergendomi in antiche storie
passate…
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