giovedì 27 febbraio 2014

Casteldelfino: la capitale della Ciastelado



LA CAPITALE DELLA CIASTELADO


Dove
Vorrei fermarmi qua! In questo silenzio che ha quasi dell’incredibile, in questa natura che attorno a me regna sovrana tra boschi incantati e storie di tempi andati! Torno proprio in quel luogo quando voglio evadere dalla mia routine quotidiana fatta di corse senza un senso, che invece meriterebbero pace e riposo. Casteldelfino mi infonde quella spensieratezza di giovane ragazzo che ha voglia di scoprire, amare, sognare. Per questo giungere fino a qua, in Valle Varaita, non è un peso, ma una piacevole e lunga passeggiata verso un tempo che non esiste, e che se esistesse andrebbe centellinato e vissuto secondo dopo secondo.

Descrizione e Storia
Casteldelfino ha alle spalle più di mille anni di storia. L’allora primo insediamento, Villa Sant’Eusebio, risale addirittura al X secolo, anche se rispetto alla posizione attuale, sorgeva qualche chilometro più in basso. A seguito di una tremenda alluvione alla fine del XIV secolo il paese venne ricostruito altrove e prese il nome di CastrumDelphini, ad indicare il castello voluto da Umberto II Delfino di Vienna, i cui resti sono ancora tutt’oggi visibili.
Anni prima, nel 1343 insieme ai paesi di Bellino e Pontechianale anche Casteldelfino entrò a far parte della Repubblica degli Escartons e sei anni dopo, sempre l’allora Villa Sant’Eusebio divenne francese. Seguirono trecento anni di relativa tranquillità, fino a quando, nel 1628, a seguito della guerra di successione del Monferrato, le truppe dei Savoia sconfissero i francesi.  Iniziò così un periodo turbolento per la Capitale della Ciastelado, che portò anche alla distruzione del bel castello. Nel 1713, con il trattato di Utrecht tutto il territorio della Castellata passò alla casata dei Savoia ed entrò a far parte del Regno di Sardegna. Quarant’anni dopo, il territorio di Casteldelfino fu teatro di violenti scontri tra l’esercito savoiardo e le truppe franco-spagnole nel quadro della guerra di successione austriaca.

Perché andarci
Oggi, Casteldelfino ha tutto per essere considerata una delle mete ideali dove trovare, tra il suo assordante silenzio, momenti di tranquillità che si fondono con una realtà montanara che non ha perduto le sue radici antiche. Tutto diparte dalla Chiesa parrocchiale e si perde nei piccoli vicoli del centro storico. Ancora visitabile l’antica Chiesa di Sant’Eusebio e di particolare importanza e di pregevole bellezza risulta essere il Museo en plein d’air di arte sacra ‘Santi del Popolo’ nell’omonima piazza, il primo museo nel suo genere a livello nazionale, con sei statue di Santi in bronzo a misura d’uomo. Inoltre il museo è dotato di impianto di diffusione di musica sacra e di lettura della scheda di ciascun santo presente nel museo.
Senza contare per gli amanti della natura che Casteldelfino è circondato da centinaia di sentieri adatti per ogni tipo di escursione e d’inverno offre per gli amanti del più famoso sport invernale di ben due piste per poter praticare lo sci di fondo.



Curiosità

Le stesse montagne sono poi ricche di vegetazione. Non a caso nel comune si trova una importante porzione del Bosco dell’Alevè, il più esteso bosco autoctono di pini cembri dell’Europa Occidentale.  Non resta altro che raggiungere questa località e lasciarsi trasportare dalla molteplicità di risorse che questa zona offre, passeggiando, visitando o semplicemente degustando una bevanda calda in una delle locande della zona,magari avendo la fortuna di ascoltare la gente del posto conversare nella famosa lingua occitana…