SACRA DI SAN
MICHELE… UNA DELLE TANTE LEGGENDE!
Ogni
volta che, anche da lontano, ammiro in tutto il suo splendore il simbolo del
Piemonte, che è la Sacra di San Michele, penso alle decine di leggende e storie
che a quel monumento sono legate. Sin da piccolo, quando i miei nonni mi
portavano lassù, sul monte Pirchiriano, da cui si può dominare la magica Valle
di Susa, le mie orecchie sono sempre state attente ad ascoltare ogni singola
sfumatura di quegli aneddoti, di quelle vicende. Poi sono cresciuto, ho letto
libri e sfogliato pagine web sulla Sacra di San Michele e assimilato conoscenza
e cultura, arte e millenni di vita che si sono fuse e confuse con piccole
storie tra il reale, l’immaginario, l’esoterico ed il sovrannaturale. Il tutto mi
è sempre apparso affascinante, come lo sono le fiabe che i bambini amano
ascoltare.
Ma
di tutte queste notizie che ho ascoltato, letto, assorbito, amato, una in
particolare mi è sempre rimasta impressa. Sarà per la sua crudeltà o
semplicemente perché visitando il monumento e avvicinandomi alla Torre che
sovrasta il monte, guardando giù in quello strapiombo, ancora ripenso a quella
donna che secoli fa, proprio da lì si è gettata…
…il suo nome era Alda, la ‘bella’ Alda,
una ragazza affascinante e soprattutto devota. Amava la Sacra, dove, come molti
altri del suo tempo si rifugiava per scappare da mercenari e conquistatori
medievali senza scrupoli ein cuitrascorreva gran parte del tempo a pregare.
Proprio in uno di questi momenti di raccoglimento venne assalita insieme ad
altri da alcuni soldati. La ragazza riuscì a ribellarsi, a scappare sino alla
torre che oggi porta il suo nome e continuare a pregare.Non ci pensò un
instante, decise di continuare nella sua fuga… lasciandosi cadere nel vuoto.
Centinaia di metri di strapiombo tra castagni, querce e soprattutto rocce! La
sua fine sembrava inevitabile, non fosse stato per gli Angeli e la Madonna che
la salvarono! Arrivò a valle intera, sana, salva e con pochi graffi. Chissà
cosa deve aver pensato la bella Alda in quel momento, alzando lo sguardo verso
il cielo, verso quel monte che amava e che le aveva dato una seconda
incredibile opportunità!
Ma anche le seconde opportunità vanno
difese. Credendosi forse invincibile ed indistruttibile, ma soprattutto
protetta da forze divine e scontrandosi con persone che non credevano alla sua
storia, decise di riprovarci. Da lassù, sì, da lassù, da dove si era già
gettata una volta.Doveva andare per forza bene… anche una seconda. E questa
volta non sarebbe stata sola con i suoi Angeli, una schiera di uomini sarebbe
stata pronta ad osservarla, ad applaudirla, ad incitarla. Fu per vanità, per
superbia e forse anche per denaro che quel volo si tramutò in tragedia…
Ancora oggi i valligiani che si
tramandano la vicendadi quella ragazza di generazione in generazione affermano
che 'l toc pigross a l'è l'ouria’ ovverol’orecchio fu la parte più grande che ritrovarono
della donna.Realtà o finzione, la leggenda della bella
Alda è una di quelle storie che nella mia mente rivivono ogni volta che,
giungendo dalla città, vedo apparire quel ‘sogno’ sospeso in aria, che è la
Sacra di San Michele!
Alla prossima
Luca B.