martedì 29 novembre 2016

Sacra di San Michele.. una delle tante leggende




SACRA DI SAN MICHELE… UNA DELLE TANTE LEGGENDE!



Ogni volta che, anche da lontano, ammiro in tutto il suo splendore il simbolo del Piemonte, che è la Sacra di San Michele, penso alle decine di leggende e storie che a quel monumento sono legate. Sin da piccolo, quando i miei nonni mi portavano lassù, sul monte Pirchiriano, da cui si può dominare la magica Valle di Susa, le mie orecchie sono sempre state attente ad ascoltare ogni singola sfumatura di quegli aneddoti, di quelle vicende. Poi sono cresciuto, ho letto libri e sfogliato pagine web sulla Sacra di San Michele e assimilato conoscenza e cultura, arte e millenni di vita che si sono fuse e confuse con piccole storie tra il reale, l’immaginario, l’esoterico ed il sovrannaturale. Il tutto mi è sempre apparso affascinante, come lo sono le fiabe che i bambini amano ascoltare.
Ma di tutte queste notizie che ho ascoltato, letto, assorbito, amato, una in particolare mi è sempre rimasta impressa. Sarà per la sua crudeltà o semplicemente perché visitando il monumento e avvicinandomi alla Torre che sovrasta il monte, guardando giù in quello strapiombo, ancora ripenso a quella donna che secoli fa, proprio da lì si è gettata…

…il suo nome era Alda, la ‘bella’ Alda, una ragazza affascinante e soprattutto devota. Amava la Sacra, dove, come molti altri del suo tempo si rifugiava per scappare da mercenari e conquistatori medievali senza scrupoli ein cuitrascorreva gran parte del tempo a pregare. Proprio in uno di questi momenti di raccoglimento venne assalita insieme ad altri da alcuni soldati. La ragazza riuscì a ribellarsi, a scappare sino alla torre che oggi porta il suo nome e continuare a pregare.Non ci pensò un instante, decise di continuare nella sua fuga… lasciandosi cadere nel vuoto. Centinaia di metri di strapiombo tra castagni, querce e soprattutto rocce! La sua fine sembrava inevitabile, non fosse stato per gli Angeli e la Madonna che la salvarono! Arrivò a valle intera, sana, salva e con pochi graffi. Chissà cosa deve aver pensato la bella Alda in quel momento, alzando lo sguardo verso il cielo, verso quel monte che amava e che le aveva dato una seconda incredibile opportunità!

Ma anche le seconde opportunità vanno difese. Credendosi forse invincibile ed indistruttibile, ma soprattutto protetta da forze divine e scontrandosi con persone che non credevano alla sua storia, decise di riprovarci. Da lassù, sì, da lassù, da dove si era già gettata una volta.Doveva andare per forza bene… anche una seconda. E questa volta non sarebbe stata sola con i suoi Angeli, una schiera di uomini sarebbe stata pronta ad osservarla, ad applaudirla, ad incitarla. Fu per vanità, per superbia e forse anche per denaro che quel volo si tramutò in tragedia…
Ancora oggi i valligiani che si tramandano la vicendadi quella ragazza di generazione in generazione affermano che 'l toc pigross a l'è l'ouria’ ovverol’orecchio fu la parte più grande che ritrovarono della donna.Realtà o finzione, la leggenda della bella Alda è una di quelle storie che nella mia mente rivivono ogni volta che, giungendo dalla città, vedo apparire quel ‘sogno’ sospeso in aria, che è la Sacra di San Michele!
Alla prossima

Luca B.

lunedì 14 novembre 2016

Seconda solo...alla Statua della Libertà




SECONDA SOLO… ALLA STATUA DELLA LIBERTA’!!!


 Dove
Piazza San Carlo è considerato il salotto di Torino, una delle piazze più belle del capoluogo piemontese, forse una delle più belle e meglio conservate piazze di tutta Italia. Due sono le chiese che vi si affacciano, Santa Cristina e quella dedicata a San Carlo. Ma chi è stato in vita quest’ultimo? Piemontese, ma non torinese, natio di Arona, Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, è stato colui che nel ‘500 è riuscito a convincere Emanuele Filiberto a trasferire la sindone da Chambery a Torino, in modo da poterla andare a venerare in un luogo più vicino rispetto la Francia. Morto il 3 novembre del 1584 Carlo Borromeo ha dedicato la sua vita all’assistenza spirituale e materiale, divenendo punto di riferimento nei periodi di pestilenze ed epidemie. Venne canonizzato solo 26 anni dopo la sua morte!
Fu suo cugino a voler dedicare a San Carlo un sacro monte, nei pressi del suo paese natale, nella bella cittadina sul lago Maggiore e costruire una statua che fosse ben visibile anche dal lago stesso.

Descrizione e Storia
Fu così che il 19 di maggio del 1698 venne inaugurato il monumento dedicato al santo,anora oggi conosciuto da tutti come il Sancarlone. Si tratta di un’opera gigantesca, alta 35,10 metri di cui 11,70 di piedistallo di granito e completamente visitabile. Si può entrare, infatti, all’interno del monumento e grazie ad una serie di scale, si può salire sino alla testa di San Carlo e da lì poter ammirare un panorama incredibile!

Perché andarci
Luoghi suggestivi, panorami mozzafiato ed un’esperienza più unica che rara, quella di poter entrare all’interno di una statua, rendono questo monumento tra i più visitati e importanti di tutta la Regione, con migliaia di turisti pronti ogni anno ad arrivare ad Arona. Chi giunge o chi trascorre anche solo qualche giorno sul Lago Maggiore, oltre alle isole borromee, non può non inerpicarsi per il Sacro Monte e godere di quest’opera fatta di lastre di rame battute a martello, che oggi festeggia gli oltre 300 anni di vita…

Curiosità
Senza dimenticare che il Sancarlone è la seconda statua visitabile al mondo dopo… sua maestà, la Statua della Libertà, di New York, alta circa dieci metri in più del monumento piemontese!!!!

Alla prossima

Luca B.