La
piccola “Capitale di sogno”
Percorrendo la Statale 20 (del Colle
di Tenda) che unisce Torino a Ventimiglia, uno dei primi paesi in territorio
cuneese in cui ci si imbatte, è Racconigi, considerata ancora oggi la “Porta
della provincia Granda”.
Racconigi conta poco più di 10.000
abitanti, ma permette al visitatore, che passeggia attraverso i suoi borghi
antichi e sa apprezzare il fascino e la storia che si celano dietro i
portoncini scuri delle vie del centro, di immergersi pienamente in quella che a
fine settecento veniva presentata come “…un des plus beaux pays du monde”.
Ma la nostra visita non può che
cominciare da quell’imponente edificio che si affaccia sulla principale Piazza
Carlo Alberto e che ha permesso a Racconigi di entrare di diritto a far parte
del circuito delle Terre Sabaude: il Castello, patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Il
Castello
La sensazione che si ha entrando per
la prima volta nel Castello Sabaudo di Racconigi è quella di “Vita”, come se il
Re, i Principi, il personale di corte avessero abbandonato la Residenza Reale
da pochi giorni in prospettiva di farvi rientro a breve. Tutto fermo. Tutto
immobile. Tutto al suo posto, dalle stoviglie delle cucine, ai letti ‘appena’
rifatti dei principini. Eppure sono ormai trascorsi più di 60 anni da quando
l’ultimo erede di casa Savoia ha lasciato questa dimora.
Racconigi è il Castello ‘storico’
del ramo cadetto dei Savoia, i Carignano, un ‘gioiello dalle svariate
sfaccettature, sintesi di oltre tre secoli di architettura, di arte, di stile,
di gusto’.
E’ con Emanuele Filiberto, figlio di
Tommaso di Carignano, che vennero operate, a partire dalla fine del XVIII
secolo importanti ristrutturazioni e ampliamenti, a quello che era sorto come
luogo fortificato al confine tra le terre dei Savoia-Acaja e i Marchesi di
Saluzzo. Successivamente, sotto Re Carlo Alberto, il Castello divenne sede
delle ‘Reali Villeggiature’, un luogo di vacanza per i sovrani, non troppo
distante da Torino, ma allo stesso tempo ‘rifugio’ utile a evadere per un paio
di mesi all’anno da quella che era la routine della vita del Regno.
La visita ha inizio con il ‘Salone
d’Ercole’, usato per accogliere gli ospiti e come sala da ballo durante le
serate mondane, seguono la ‘Sala da Pranzo’, la ‘Galleria dei Ritratti’ di personaggi
di casa Savoia, gli ‘appartamenti dei principini’ che ospitarono nel primo
quarto del ‘900 il principe ereditario Umberto con le sorelle Jolanda, Mafalda,
Giovanna e Maria, per poi giungere alle ‘Sale Cinesi’, la ‘Sala di Diana’ da cui
si può ammirare in tutto il suo splendore uno scorcio del parco, la ‘Sala da
Biliardo’, e poi salire al secondo piano, quello degli ‘Appartamenti Reali’ e quindi
scendere al pian terreno nelle cucine del Palazzo. E attraversando lentamente
sala dopo sala, si può intuire perché ancora oggi Racconigi venga citata come
la piccola “capitale di sogno” dei Savoia.
Il visitatore inoltre noterà anche
un elemento che non è un banale dettaglio: raramente le regge sorgono a ridosso
delle case popolari e borghesi. Alti sulle case e sui palazzi aristocratici,
ancora oggi, vediamo ergersi campanili delle Chiese e delle Parrocchiali, che
testimoniano i “secoli d’oro” di questa cittadina, il settecento e l’ottocento.
Una visita dunque di una ricchezza
di oggetti, racconti, cultura ineguagliabile che fanno di Racconigi una delle
più importanti e meravigliose testimonianze che la storia risorgimentale, e non
solo, del nostro paese ci ha trasmesso intatta fino ai giorni nostri.
Una
passeggiata nel Parco
Terminata la visita al castello è
bene dedicare del tempo ad una passeggiata nell’immenso Parco, o meglio una passeggiata nella storia.
Infatti il parco del castello è un luogo carico di suggestioni in grado di dare
risalto all’architettura del palazzo.
Realizzato su disegno
dell’architetto Xavier Kurten a partire dal 1820, il parco oggi si presenta
come un insieme di molteplici sentieri che racchiudono al loro interno
grandiose distese di prati, di boschi, corsi d’acqua, ponticelli, nonché un
lago con un piccolo isolotto, uno grotta, edifici pittoreschi, oltre una vasta
varietà di specie vegetali e animali.
Il tutto, nel suo insieme, in grado
di creare un’atmosfera romantica, tipica dei giardini ottocenteschi.
Per
ulteriori informazioni alla visita del Castello e del Parco del Castello www.ilcastellodiracconigi.it
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Non
resta che la visita alla cittadina vera e propria. Per visitare la piccola
“capitale di sogno” non bastano poche ore, anche perché escludendo l’Imponente
Castello, le scuderie e il suo bel parco, Racconigi offre al turista molteplici
attrattive che gli permettono di spaziare per le vie del centro, e non solo,
tra medioevo, devozione e… cicogne!!!
Centro
Cicogne e Anatidi di Racconigi
Nato a metà degli anni ’80 per la
reintroduzione in territorio italiano della cicogna bianca, il centro Cicogne a
partire dal 1989 intraprende il progetto anatidi, al fine di salvaguardare
alcune specie di anatre, oche, cigni ritenute in via di estinzione.
Le prime 10 cicogne sono giunte dal
centro di Altreu (Svizzera). Ora l’oasi,
che si estende per oltre 6 ettari, può contare su diverse coppie libere, senza
considerare le molte cicogne selvatiche che durante la migrazione si fermano in
zona attirate dagli esemplari presenti.
Inoltre è curioso, passando vicino
all'oasi LIPU ascoltare uno strano rumore, simile allo sbattere di due pezzi di
legno. E’ il suono prodotto dai becchi
delle cicogne. Infatti questi uccelli sono muti, non cantano come i fringuelli,
ma aprono e chiudono il becco velocemente e con forza generando così un suono
che assomiglia a un concerto di nacchere.
Il Centro Cicogne Racconigi è aperto
tutto l’anno, perché ogni mese, ogni stagione, ogni istante offre momenti
particolari, caratteristici e sempre diversi per osservare questi animali.
Per
ulteriori informazioni www.cicogneracconigi.it
Due
passi… per la “capitale”
Il centro storico di Racconigi è
facilmente percorribile a piedi e il risultato, che un viaggiatore attento ne
ottiene, è il poter osservare con sguardo curioso come questa piccola cittadina
sia stata ‘invasa’ da molteplici epoche storiche che ne hanno caratterizzato le
proprie vicende, dal Medioevo alla Rivoluzione Industriale, dalla Seconda Guerra
Mondiale fino ai nostri giorni.
Oltre alla già citata piazza Carlo Alberto, una breve sosta
merita piazza Santa Maria, salotto
barocco e tra i più ricchi di storia. Chiesa
Santa Maria Maggiore (1725-27), l’Ospedale di carità e il porticato
“palazzo delle anime” ne fanno da cornice. Il percorso si snoda poi con la
piccola piazza del Gesù, sede un
tempo del mercato delle ‘granaglie’ e nella quale nell’estate del 1797 scoppiò
l’Insurrezione di Racconigi’, e piazza Muzzone
con la sua Torre Civica e in cui i
racconigesi giuravano fedeltà ai propri feudatari. Via Augusto Levis, che segue
l’esatto sviluppo dell’antica contrada dei servi, collega quest’ultima piazza
con piazza Vittorio Emanuele II,
conosciuta anche come ‘piazza degli uomini’ e considerata dagli storici, per i
suoi stupendi palazzi che la circondano (tra cui l’imponente Palazzo Maccagno), un ‘unicum’ nel
contesto piemontese.
Piazza degli uomini Scultura in p.za del Gesù Chiesa S. Maria
Il nostro percorso non può che
concludersi sotto i ‘portici maggiori’, per poi arrivare nuovamente nei pressi
dell’ingresso del Castello, con un piccolo bagaglio culturale in più che ci ha
permesso di conoscere meglio questa incantevole cittadina alle porte del
cuneese ammirando fascinosi palazzi, luoghi di devozione, vecchi setifici,
silenziose viuzze e soprattutto meravigliosi angoli di storia e di vita.