LA MAGIA DEL PRESEPE
Danzano le luci in cielo. Una musica si fa più
viva. Aumenta di volume. Ti avvolge. T’insegue. E’ meraviglia, la fine di
un’attesa, un sogno aspettato un anno. Ogni anno, eccolo, questo periodo che
emoziona, diverte. Quell’atmosfera che ti prende per mano e che ti fa
attraversare nuove vie, rende palazzi fino ad allora mai considerati lucenti
armonie di vita. Anche tu sei migliore, o almeno credi di esserlo, perché il
Natale riesce finalmente a strapparti quel sorriso privo di ansie, patemi
quotidiani. Sei tu, solo con quella spensieratezza che ti riporta ad un’età fanciullesca,
di quando eri bambino e attendevi il giorno del 25 dicembre per spacchettare i
tuoi regali, mostrarli ai parenti che quel giorno sarebbero venuti a trovarti.
Che magica magia… il Natale!
Poi cresci, la sostanza non cambia, anche se
cerchi di essere più pacato in quei modi che vorresti far esplodere. Ma ci sono
anche altre cose ora che ti attraggono, come ad esempio a me, a cui piace
soffermarmi nel periodo dell’Avvento davanti ad un presepe ed ammirare ogni
statuina, movimento, capanna, sfondo. Mi danno allegria. E passeggiando per le
strade del capoluogo difficile è non imbattersi negli ultimi anni nel presepe
meccanico della Santissima Trinità o nel meraviglioso presepe di Luzzati di
Piazza Castello. E poi come sempre c’è la curiosità e anche talvolta la fortuna
che ti portano ad imbatterti in presepi nascosti in qualche abitazione privata,
presepi che voglio essere scoperti, anche se da una parte chi li ha allestiti è
un po’ geloso della sua opera. E poi come dimenticare i presepi creati per
l’occasione nelle Chiese di paesini lontani, penso a quello da me visitato in
anni recenti nel Santuario di Graglia, in provincia di Biella, dove usciti da
quel luogo di culto, le bianche montagne intorno creavano un’atmosfera unica!
Rappresentazioni, mondi vicini di storie lontane
nel tempo. Come quella del presepio. Furono già gli evangelisti Luca e Matteo a
descrivere la natività, avvenuta al tempo di Erode.Quella rappresentazione in
cui nella terra del re Davide nacque il Salvatore. Quella rappresentazione che
solo in epoca medievale prenderà il nome di presepio, ovvero ‘recinto’ chiuso,
dove venivano custoditi gli animali, ma anche ‘mangiatoia’, dal latino praesaepe, ovvero greppia.
Oggi tantissime sono le ricostruzioni della
natività di Gesù Cristo, ogni Paese, Regione d’Italia ha il suo particolare
presepe. Perché proprio nel nostro paese San Francesco d’Assisi, nel 1223
realizzò a Greggio (non il paese in provincia di Vercelli, bensì nel Lazio) la
prima rappresentazione vivente della Natività.
E ancora oggi non mancano sotto il periodo natalizio,
talvolta la sera stessa del 24 dicembre, presepi viventi che ci deliziano e ci
conducono con uno spirito ancora diverso verso quella festa che deve essere di
pace e di speranza.
Pace e speranza,vado cercando in questo momento
dell’anno e ammirando personaggi a grandezza naturale o piccole statuine
lavorate, mi tuffo in un universo fatto di piccole magie, proprio come quella
che il presepe, ancora oggi, a distanza di secoli, rappresenta. Magia che rende
questo periodo come sempre così speciale e unico. Quindi, anche questa volta
godetevi l’attimo e ammirate più presepi possibili. In fondosono piccoli, ma
salutari e incredibili meraviglie!