Saranno passati
ormai più di dieci anni da quando, seduto all’esterno di un bar in un’assolata
giornata di luglio del mio paese, un’autoguidata da una mia amicaparcheggia
proprio a pochi passi dalle mie stanche gambe, reduci da oltre 100 chilometri
di bicicletta. Aprendo la portiera ho potuto udire una musica lieve, leggera,
ma allo stesso tempo ipnotica. Sorseggio la mia bibita e gli chiedo di non
spegnere subito. ‘Testa, lo conosci?’ ‘Chi!’ ‘Gianmaria Testa, il
capostazione’. Mai sentito, neppure nominare. A quel tempo ammetto di non poter
usufruire come ora quasi on-line di Wikipedia, così rimango nella mia più
totale ignoranza. Mi passa il cd che stiamo ascoltando ‘Il valzer di un
giorno’. Mette proprio quella canzone
Tutto
è già qui, l’adesso e l’indomani
tutto
è già qui i torti, le ragioni le grandi verità e le speranze vuote
la
voce che non sa per chi si spenderà
Ma
oggi che era un giorno come tanti
hai
preso le mie mani e poi le hai messe sui miei fianchi
e
io che ballare non l’ho fatto proprio mai
mi
sono perduto in un valzer che gira per noi
Chiudo gli occhi.
Mi piace. Mi dona serenità, riposo, rilassatezza. La mia amica mi racconta
brevemente la sua storia. E’ stato veramente un capostazione della stazione
centrale di Cuneo, lui natio di Cavallermaggiore.
Da quel momento
Gianmaria Testa, il cantautore degli ultimi, emarginati, emigranti, accompagna
a fasi alterne la mia vita, lo perdo, ritorna, in alcuni periodi è fedele
compagno della mia scrittura, in altri è un ricordo di un tempo che non c’è più
e che mi riporta ai miei vent’anni. Ma lui c’è, sempre! ‘Altre latitudini’ è
stata la colonna sonora di un intero periodo della mia esistenza, le canzoni
contenute in quell’album aleggiavano, o forse meglio vivevano di vita propria
nell’aria di quella casa che anni fa ho abbandonato.
Così quando quel 30
marzo all’esterno di un bar di un paesino in provincia di Vercelliad oltre 150
chilometri dal mio paesino natio, dalla mia vecchia amica e dalla mia vecchia
casa ho appreso la notizia della morte di questo incredibile cantautore
piemontese, troppo spesso sottovalutato (in Italia) in me sono riaffiorati
ricordi, vecchi sogni, ma anche la voglia di riprendere quei CD e riascoltare
quella voce e quella musica che mi ha donato e anche in questo momento che sto
scrivendo, mi sta donando,grande armonia, semplicità e gioia.
Buon viaggio e Grazie di cuore Gianmaria!
Luca B.