MOMBALDONE: LA PERLA DELLA LANGA ASTIGIANA
Dove
Anche
noi, come tutte le Regioni d’Italia, possiamo vantare di avere alcuni tra i
borghi più belli del Paese. Forse non sarà la scelta o i parametri imposti da
qualcuno a far cambiare le idee su un luogo o su un altro, ma sta di fatto che
in ogni paesino in cui ci imbattiamo e che presenta il logo ‘I Borghi più belli
d’Italia’, scatta in noi un qualcosa che va al di là della curiosità e si
avvicina ad un senso di fierezza di aver conquistato un’altra meta tanto
nascosta, quanto pregiata. E così è anche per questa perla incastonata nella
langa astigiana, fuori dalle solite rotte, ma in realtà facente parte di una
zona di piccoli gioielli. Parliamo di Mombaldone, 60 chilometri da Asti e 50
rispettivamente da Alessandria e da Savona, che con i suoi poco più di 200
residenti, di cui 12 stranieri, stando all’ultimo censimento, è entrata di
diritto a far parte della ristretta cerchia di quei borghi di cui dobbiamo
assolutamente conservare intatti i monumenti, le tradizioni, la storia.
Descrizione
e Storia
Unico
paese della langa astigiana ad aver conservato la cinta muraria originale, il
nome Mombaldone deriva da MonsBoldus,
dal germanico, ovvero ‘monte’.I primi documenti in cui si accenna a tale
località risalgono al VI-VII secolo, in cui la zona risulta essere sotto il
dominio longobardo. La storia ha radici antiche edè legata soprattutto alla
famiglia ‘Del Carretto’. Ed è proprio a cavallo tra il duecento e il trecentoche
la perla della langa astigiana cresce grazie a Enrico IV Del Carretto, marchese
di Finale, che la dota di nuove abitazioni e di un pozzo.
Perché
andarci
Oggi
Mombaldone è un piccolo sogno. Una piccola, unica e principale strada che
attraversa il borgo e ci permette di ammirare antiche abitazioni e un’unica
piazza, Piazza Umberto I, su cui si affaccianol’oratorio dei Santi Fabiano e Sebastiano, costruito sul fossato
del Castello nel 1764 e restaurato a metà degli anni ’90 del secolo scorso
(oggi al suo interno vengono allestite mostre, si tengono riunioni,
manifestazioni, convegni) e la chiesa
parrocchiale di San Nicola, a pianta esagonale, risalente alla fine del
XVIII secolo. Al suo interno possiamo ammirare tele settecentesche e
soprattutto un enorme organo dei fratelli Collino! Non molto rimane purtroppo
del Castello, parzialmente demolito nel 1637.
Il
nostro consiglio è di visitare e passeggiare per il borgo soprattutto sul calar
della sera, quando la luce del tramonto rende i vicoletti, le case, la
piazzetta, i resti del castello e la pianura circostante di un colore intenso e
creano quel senso di storica e positiva nostalgia difficile da dimenticare!
Curiosità
Una
curiosità legata a Mombaldone che non tutti sanno, è che il Castello è ancora
abitato. Da chi? Ovviamente dai discendenti dei Del Carretto, i signori di
Mombaldone, che non governano più sul borgo, ma si occupano della sua conservazione.
E
non lasciate questa splendida e piccola località senza aver pregustato un
ottimo primo, come ad esempio i ravioli al plin,
mentre per secondo la scelta è varia e va dal capretto di Langa, il montone
grasso arrosto e il famoso e gustoso bollito con tanto di bagnét! Cosa aspettate?
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