mercoledì 15 ottobre 2014

Mombaldone: la perla della Langa astigiana



MOMBALDONE: LA PERLA DELLA LANGA ASTIGIANA

Dove
Anche noi, come tutte le Regioni d’Italia, possiamo vantare di avere alcuni tra i borghi più belli del Paese. Forse non sarà la scelta o i parametri imposti da qualcuno a far cambiare le idee su un luogo o su un altro, ma sta di fatto che in ogni paesino in cui ci imbattiamo e che presenta il logo ‘I Borghi più belli d’Italia’, scatta in noi un qualcosa che va al di là della curiosità e si avvicina ad un senso di fierezza di aver conquistato un’altra meta tanto nascosta, quanto pregiata. E così è anche per questa perla incastonata nella langa astigiana, fuori dalle solite rotte, ma in realtà facente parte di una zona di piccoli gioielli. Parliamo di Mombaldone, 60 chilometri da Asti e 50 rispettivamente da Alessandria e da Savona, che con i suoi poco più di 200 residenti, di cui 12 stranieri, stando all’ultimo censimento, è entrata di diritto a far parte della ristretta cerchia di quei borghi di cui dobbiamo assolutamente conservare intatti i monumenti, le tradizioni, la storia.

Descrizione e Storia
Unico paese della langa astigiana ad aver conservato la cinta muraria originale, il nome Mombaldone deriva da MonsBoldus, dal germanico, ovvero ‘monte’.I primi documenti in cui si accenna a tale località risalgono al VI-VII secolo, in cui la zona risulta essere sotto il dominio longobardo. La storia ha radici antiche edè legata soprattutto alla famiglia ‘Del Carretto’. Ed è proprio a cavallo tra il duecento e il trecentoche la perla della langa astigiana cresce grazie a Enrico IV Del Carretto, marchese di Finale, che la dota di nuove abitazioni e di un pozzo.

Perché andarci
Oggi Mombaldone è un piccolo sogno. Una piccola, unica e principale strada che attraversa il borgo e ci permette di ammirare antiche abitazioni e un’unica piazza, Piazza Umberto I, su cui si affaccianol’oratorio dei Santi Fabiano e Sebastiano, costruito sul fossato del Castello nel 1764 e restaurato a metà degli anni ’90 del secolo scorso (oggi al suo interno vengono allestite mostre, si tengono riunioni, manifestazioni, convegni) e la chiesa parrocchiale di San Nicola, a pianta esagonale, risalente alla fine del XVIII secolo. Al suo interno possiamo ammirare tele settecentesche e soprattutto un enorme organo dei fratelli Collino! Non molto rimane purtroppo del Castello, parzialmente demolito nel 1637.
Il nostro consiglio è di visitare e passeggiare per il borgo soprattutto sul calar della sera, quando la luce del tramonto rende i vicoletti, le case, la piazzetta, i resti del castello e la pianura circostante di un colore intenso e creano quel senso di storica e positiva nostalgia difficile da dimenticare!

Curiosità
Una curiosità legata a Mombaldone che non tutti sanno, è che il Castello è ancora abitato. Da chi? Ovviamente dai discendenti dei Del Carretto, i signori di Mombaldone, che non governano più sul borgo, ma si occupano della sua conservazione.
E non lasciate questa splendida e piccola località senza aver pregustato un ottimo primo, come ad esempio i ravioli al plin, mentre per secondo la scelta è varia e va dal capretto di Langa, il montone grasso arrosto e il famoso e gustoso bollito con tanto di bagnét! Cosa aspettate?


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