TEATRO ROMANO DI
AOSTA
Quanto
tempo è passato. Ero bambino quando i miei mi portarono per la prima volta ad
Aosta. Mi raccontavano di una cittadina ricca di storia ed io, anche se ora non
ricordo, proprio perché troppo piccolo, sono sicuro di esserci andato con la
giusta curiosità di chi sa che sta per varcare i confini della sua regione e
simbolicamente avvicinarsi ad un altro piccolo mondo da scoprire.
Poi
anni. Anni che diventano decenni. Aosta rimane una piccola cittadina ricca di
storia a oltre cento chilometri da casa, distante non tanto in termini
chilometrici, quanto di prospettive giovanili che hanno portato i miei passi
verso la city, a lidi marittimi, trasportato da amici e compagni di avventure adolescenziali.
Poi
il lavoro che mi fa rimettere in moto, curiosare, viaggiare, conoscere. E’ un
caso. Destinazione Valle d’Aosta. Un caso che colgo al volo. Ore in uffici,
officine, ore d’incontri, scontri, chiacchiere al vento. E poi la pausa, tanto
amata pausa pranzo. E cosa c’è di meglio se non una passeggiata in quel centro
cittadino, da cui sono mancato per quasi due decenni? (a parte una breve
parentesi nel 2003 in occasione del raduno nazionale degli Alpini!)
Il
tempo è poco, o meglio tiranno. Ma ho il giusto tempo per ammirare l’Arco di
Augusto e poi dirigermi verso piazza Chanoux, attraversando la bella via
Sant’Anselmo. Tanta gente in giro per le strade, giovani appena usciti dalle
scuole, impiegati e operai intenti a consumare un buon pasto all’aria aperta
prima di far rientro ai rispettivi doveri. E poi io, che osservo, i sorrisi
delle persone, dei ragazzi e degli anziani che insieme a me camminano per
queste strade antiche. Mi lascio trasportare come sempre dal regolare fluire
dell’attimo, poi decido di entrare nell’ufficio turistico ancora aperto, dove
posso ritirare la mia prima mappa di Aosta. No, non la scruto per molto, anche
perché vengo attratto da alcune rovine romane che si nascondono proprio dietro
la via che sto percorrendo, e non posso non avvicinarmi, entrare in questa
piccola e meravigliosa area che sorge proprio qua! E’ incredibile! Bastano
pochi minuti per innamorarmi ancora una volta di un posto. Mi guardo intorno.
Sono solo. Il vociare della strada ha lasciato spazio a questo silenzio, quasi
rispettoso del Teatro Romano di Aosta. Teatro che risale all’epoca
dell’imperatore Claudio, 25 a.C. Mi siedo in un angolino. Mi connetto ad
internet. Non c’è molto campo, ma voglio avere le giuste informazioni sul luogo
in cui mi trovo.
Il
teatro era costruito su di un’area di 81 metri di larghezza e 64 di lunghezza,
si pensa che fosse dotato di una copertura, proprio come quello di Pompei.
All’interno potevano starci circa 4.000 persone e l’orchestra del teatro aveva
un raggio di 10 metri. Ci sono voluti molti secoli per riportare l’intera area
alla luce, in particolar modo tra il 1933 e il 1941 vennero fatti ampi lavori
di recupero e di restauro del teatro romano e poi in anni più recenti, quando
nel 2008 furono effettuate attività di consolidamento della facciata
monumentale e tre anni dopo con la costruzione di una struttura adiacente da
cui si può ammirare il teatro in tutta la sua bellezza e che può ospitare
attualmente circa un migliaio di persone.
Rimango
ancora un attimo in silenzio, prima che il trambusto dovuto all’arrivo di una
scolaresca mi riporti alla mia realtà e soprattutto al mio ritardo nel
rientrare alla solita ma sempre più interessante routine che mi permette di
viaggiare, pensare, sognare e riscoprire luoghi immergendomi in antiche storie
passate…
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