SARA’ CHE NON TE LO
ASPETTI!
E’ probabile. L’itinerario prevedeva
oggi altri luoghi, alquanto meravigliosi, ma già nella mente di ognuno di noi
in qualche modo, prima di partire. Ma è solo quando ti trovi inaspettatamente dinnanzi
a cotanta bellezza che ti rendi conto di quanto sia meraviglioso il nostro
paese, la nostra regione, nella quale in ogni provincia trovi una chicca, una
rara meraviglia, un inatteso borgo che ti guarda e ti invita a visitarlo. E dopo
aver‘goduto’ del Santuario di Crea, questa giornata primaverile in dicembre ci
regala un gioiello incredibile: Cereseto.
Sono da poco passate le due di questo
giorno di festa quando la truppa di fumachenduma,‘i fumachenduma’, varcano i
confini del territorio di Cereseto. La strada per il centro ci porta ad
inerpicarci sino alla Chiesa. Parcheggiamo l’auto in un prato in punta al
paese. Scendiamo e ci meravigliamo del panorama che si apre davanti ai nostri
occhi. Sul poggio proprio di fronte a noi il Santuario di Serralunga di Crea,
appena visitato ed ai nostri piedi una parte di questo luogo incantevole
chiamato Monferrato. La Chiesa purtroppo apre alle tre, non sarà così,
passeremo più tardi, ma sarà ancora chiusa. Così decidiamo per una passeggiata
nel borgo e soprattutto speriamo di avere la fortuna di trovare il castello
visitabile con qualche guida che ci possa raccontarne la storia. Il castello
non è bello, è bellissimo, uno dei più belli e ben conservati (stiamo parlando
di esterni)che abbia mai visto. Con le sue tre torri a pianta quadra, una a pianta ottagonale, i mattoni rossi, le piccole
finestre da cui sono sicuro si possa dominare una vista a trecentosessanta
gradi su questa terra che oggi ci ospita.
Eppure in questa calda domenica
sembriamo gli unici ad esserci spinti fin quassù per ammirare questo castello
che volge lo sguardo su uno dei Sacri Monti del Piemonte. Cominciamo a porci
delle domande. Tutte le entrate sono chiuse. Ci sa di disfatta, di qualcosa di
incompiuto… una delle tante eccellenze del nostro paese chiuso ai turisti, agli
amanti dell’architettura e della storia? Parrebbe proprio così. Possiamo solo
sbirciare da qualche vecchia inferriata. Il cortile, o forse uno dei cortili
interni non sembra essere ordinato, l’erba non tagliata da tempo e tutto ciò
rende quella magnifica atmosfera che si era creata… triste e un’unica domanda
viene da porci: perché? Perché abbandonare tutto così, perché permettere che
tutto ciò che potrebbe e dovrebbe essere di tutti, amato da tanti, lodato da
molti, invece è guardato con occhi tristi e nostalgici da quattro ragazzi che
si sono spinti ancora una volta fuori dalla solite rotte per vedere cosa offre
l’oltre?
L’oltre oggi ci offre una struttura
incredibilmente bella e inutilizzata, quasi abbandonata, o comunque adibita a
residenza privata. Ma soprattutto nessun pannello informativo, nessun cenno
alla storia di questo piccolo borghetto dominato da questo enorme e intatto
castello in stile gotico. Ce ne rammarichiamo un po’, come tutte le volte in
cui vieni deluso e sai che basterebbe poco per renderti allegro, ma soprattutto
più istruito. Come Cereseto ce ne sono a centinaia, a migliaia in tutta Italia
di situazioni del genere. Tutto ciò non vuole essere una critica, ma una
constatazione di una ordinaria domenica in cui quattro persone si sono
ritrovate ad ammirare una bellezza… a metà!
Per chi, per caso o per scelta, un
giorno si trovasse su questo splendido colle del Monferrato, a Cereseto, ecco due
accenni sullo splendido castello che potrete vedere (esteriormente). Si tratta
di una costruzione recente, fine ‘800, inizi ‘900, in stile medievale, voluto
dall’industriale Riccardo Gualino e abitato fino a pochi decenni fa. Vi
èinoltre un ammirevole bassorilievo raffigurante il ritorno di un contadino
russo dalla Grande Guerra.L’interno, come già detto, noi purtroppo non possiamo
vederlo… ma non demordete, nonostante tutto, vale la pena ugualmente arrivare
fino a qua!