LA SACRA SPINA DI
CORTEMILIA
Questa che vado a raccontare è una di quelle
storie che ci riportano indietro di tanti anni, secoli. Una di quelle storie
scoperte per caso passeggiando sotto i portici di uno dei tanti paesini del
basso Piemonte, di quei paesini ricchi di storie, di miti, di leggende, di
credenze e di speranze.
Casualità, curiosità, caparbietà. Come sempre solo
viaggiando, esplorando oltre i confini del proprio mondo si possono aprire
altri mondi e in altri mondi sentirsi protagonisti. Sono bastati una serie di
pannelli illustrativi per portarmi a conoscenza di questa realtà che ha
dell’incredibile e che ancora una volta mi porta ad immaginare la vita in tempi
andati.
Una tradizione vuole
che quasi 1000 anni fa, nel 1095 per la precisione, un giovane cavaliere di
Cortemilia, cittadina oggi di 2.500 anime in provincia di Cuneo, feudatario di
un territorio compreso tra le Valli Bormida e Belbo, udendo le parole di un
predicatore, in nome dell’allora papa Urbano II, si unì alla prima Crociata.
Quattro anni dopo, divenuto membro dell’esercito di Goffredo di Buglione,
questo cavaliere combatté per la conquista di Gerusalemme e l’anno successivo
si rimise sulla via del ritorno. Giunto a Costantinopoli, l’attuale città di
Istanbul, in Turchia, volle rendere omaggio alle reliquie del Cristo, riuscendo
in qualche modo ad impossessarsi di tre spine della corona con cui Gesù era
stato torturato ed in seguito crocefisso. Non vedeva
l’ora di rientrare nelle sue terre, ma sulla via per Genova la nave sulla quale
viaggiava venne attaccata e lui cadde prigioniero!
Fece allora un voto.
Se fosse stato liberato avrebbe eretto una Cappella che custodisse le tre spine
nel primo villaggio del suo feudo nel quale avesse messo piede! La provvidenza
fece sì che la nave su cui viaggiava venne a sua volta attaccata da una nave genovese
e l’audace cavaliere di Cortemilia riuscì finalmente a raggiungere prima il
capoluogo ligure e successivamente Savona. Da qui varcò i confini del suo feudo
arrivando a Montechiaro d’Acqui, il primo villaggio dei suoi feudi,dando ordine
di costruire una cappella votiva, che avrebbe custodito le tre preziose spine
giunte integre dall’impero Bizantino. La cappella divenne ben presto
un’importante Chiesa meta di centinaia di pellegrini!
Ma il disappunto di
Cortemilia, paese nel quale il cavaliere era nato e cresciuto, si fece nel
corso dei secoli sentire. Anche i cittadini del piccolo borgo cuneese avevano
diritto alle spine ‘conquistate’ dal loro concittadino. A porre fine a secoli
di discordie ci pensò nel 1542 il vescovo di Acqui che donò a Cortemilia una
delle tre spine. Qua fu portata con solenne processione.
Oggi la spina di
Cortemilia è custodita presso il museo Diocesano di Alba, ma passeggiando per
il paese nell’aria aleggia ancora quello spirito di orgoglio per questo lontano
antenato che quando è stato in vita è riuscito a portare una sacra reliquia in
territorio piemontese!
E se vi capita di
andare a Cortemilia lasciatevi trasportare dai pannelli illustrativi che sono
stati installati nel 2012 e che ripercorrono le valorose gesta del cavaliere di
Cortemilia e delle tre spine del Cristo!