LA CATTEDRALE PIU’
GRANDE? NON E’ A TORINO
Torino prima Capitale d’Italia,
capoluogo del Piemonte, città industrializzata. Ma se parliamo propriamente di
cultura e di arte, la nostra Regione annovera una serie infinita di piccole e
più grandi località tutte da scoprire. Asti è sicuramente una di queste. Bella,
imponente, artisticamente sublime. Dopo Torino è sicuramente la città,
con i suoi quasi 80.000 abitanti, più ricca artisticamente parlando, di
Palazzi, Chiese, Torri!
A volte viene accantonata per lasciare
spazio ad altre mete e questo dispiace molto, perché una giornata trascorsa passeggiando per il
suo centro storico, permetterebbe di assaporare appieno i duemila e oltre anni di storia che la città si
porta sulle spalle.Fu fondata dai romani con il nome di ‘Hasta Pompeia’!
Tanti sarebbero gli edifici, le vie, le
chiese da visitare. E sicuramente pochi sanno che proprio ad Asti si trova la
Cattedrale più grande del Piemonte. Imponente, questo è l’aggettivo giusto per
definire Santa Maria Assunta e San Gottardo, sede vescovile. Una delle
più grandi chiese della regione con i suoi 82 metri di lunghezza e ventiquattro
di larghezza! Anche la sua storia si perde nei secoli passati. Si pensa
addirittura che il primo insediamento risalga al V-VI secolo. Ma la costruzione
crollò nell’XI secolo.Secolo in cui venneperò ricostruita e consacrata da papa
Urbano !!, nel 1095! Anno in cui venne data alla luce la nuova Cattedrale di
Asti! Ma molti furono i cambiamenti, ampliamenti, miglioramenti che vennero
fatti nei secoli a venire a questa struttura che ancora oggi è considerata una
delle massime espressioni dell’architettura gotica (lombarda), non solo del
Piemonte, ma di tutto il Nord Italia!
Ciò che rimane impresso nella mente, una
volta visitata è sicuramente la mole di questa enorme Chiesa e poi la facciata,
costituita da tre rosoni sormontati da una finestra a crociera. Senza
dimenticare la parte laterale e il portale dei Pelletta, risalente al XV secolo
su cui sono presenti magnifiche statue dei santi.Alzando lo sguardo inoltre, si
fa fatica a far rimanere in un’unica foto tutto il campanile, in stile
romanico, costruito nel 1266 e contenente ben 9 campane.
E poi c’è l’interno, l’imponente
interno,come è l’intera Chiesa. Sarebbero troppe le parti da descrivere. Il
consiglio è quello di rallentare il tempo e godersi passo dopo passo questa
maestosità che pochi conoscono, magari arrivando proprio durante una funzione e
al termine di quest’ultima avere tutto il tempo per alzare gli occhi verso le
pareti ed ammirare i dipinti, l’organo del 1844 e quello di Liborio Grisanti
risalente al 1768, restaurato di recente e poi ancora la Cappella
dell’Epifania, il coro ligneo nella parte absidale della Chiesa, la Cappella di
San Filippo Neri, ed infine ciò che a me ha colpito maggiormente, ovvero il ‘Compianto su Cristo Morto’, un
gruppo scultoreo del XVI secolo comprendente otto personaggi in terracotta
policroma.
E poi nel silenzio uscire da questo
luogo di culto e ritrovarsi nella piazza antistante la Chiesa. Sentirsi ancora
una volta microscopicidinnanzi a tanta magnifica arte racchiusa in questa millenaria
immensità, ma consapevoli, ancora una volta di avere aggiunto un altro piccolo
tassello nella nostra personale scoperta di tesori nascosti, talvolta proprio
dietro casa. E come sempre non vedere l’ora di ripartire, alla ricerca di nuove
piccole e grandi realtà!
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