mercoledì 17 giugno 2015

Chi conosce il Forte di Pramand?

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CHI CONOSCE IL FORTE DI PRAMAND?


Il suo nome forse dice poco. Non sarà famoso, ben conservato e visitato come quello di Exilles, Fenestrelle o Gavi, ma il Forte di Pramand, come tanti altri forti piemontesi, ormai lasciati al degrado e all’incuria, ha una sua storia e una propria e forte personalità. Un forte recente, entrato in funzione nel 1905 e costruito sulla sommità del monte Pramand, appunto. Dove siamo? In Valle di Susa, poco sopra l’abitato di Oulx. O meglio, a poco più di due ore di cammino se si pensa di raggiungerlo a piedi… ma è anche raggiungibile con mezzi carrozzabili attraverso la famosa strada militare Fenil!

L’itinerario a piedi

Ma a noi, in una discreta e umida giornata d’estate ha fatto piacere arrivarci a piedi. Ha più fascino, si fa più fatica. La meta da raggiungere ci permette di fare una lunga camminata che facendoci allontanare lentamente dalla civiltà sottostante, ci permette anche di ammirare il panorama che intorno a noi alzandosi, spazia sui monti circostanti, il confine francese e la bassa valle di Susa. Lo raccomandiamo a tutti, nonostante i 1100 metri di dislivello.
Si parte in prossimità del B&B Biancospino, sulla SS 335 (che porta a Bardonecchia), in prossimità delle indicazioni per la grotta di Beaume, dove si può lasciare l’auto. Le indicazioni per l’inizio del sentiero non sono chiarissime. Ma è facile se ci ricordiamo di fiancheggiare il sentiero che diparte affianco al B&B, sulla sponda destra del Rio Seguret!

Poco dopo la partenza i segnali si fanno più chiari. Ci vogliono circa40 minuti (del nostro passo) per raggiungere l’Auberge inferiore a 1300 metri di altitudine. Qua facciamo la prima sosta. Acqua e colazione, prima di proseguire. Seguiamo per ‘Forte di Pramand’ e nemmeno ce ne accorgiamo che giungiamo ad Auberge di Mezzo. Attraversiamo una natura incontrastata e tra un verde quasi incredibile per il mese in cui siamo, il vallone del Seguret e arriviamo ad una grande grotta. Se volgiamo lo sguardo all’insù, ci accorgiamo che la montagna conta numerose grotte. E’ bello ed inaspettato questospettacolo!
Altra sosta. La grotta incute anche un po’ di paura, sembra quasi vissuta, come se qualcuno fosse appena uscito. Avanzi di cibo, una vecchia e sgualcita giacca abbandonata. Meglio ripartire. Iniziano una serie di tornanti che la stanchezza rende quasi infiniti, prima di arrivare al… Colletto di Pramand. Siamo ad oltre 2000 metri. Incrociamo la carrozzabile. Un tavolo da picnic permette di risposarci qualche minuto e riprendere fiato prima degli ultimi venti minuti che ci portano finalmente al Forte!

Siamo soli e questa solitudine è salutare! Il Forte è dinnanzi a noi! Siamo a 2162 metri di altezza. La vista è incredibile, l’aria frizzante e pulita. La costruzione è quasi integra, da non entrarci per non incorrere in spiacevoli cadute o scivolamenti, ma l’esterno infonde quel fascino di storia di cui è carico questo luogo, nonostante poco glorioso sia l’obiettivo finale di un forte, ovvero il bombardare qualcosa o qualcuno. Dismesso definitivamente il 25 giugno del 1945, il Forte di Pramandera dotato di 4 cannoni pronti a sparare verso la Valle Dora e la conca di Bardonecchia.

Dispiace che riversi in cattive condizioni. Si può comunque con un sentiero laterale raggiungere e salire sul tetto. Chissà se tra qualche anno anche questo pezzo di storia piemontese non possa essere recuperato e oggetto di visite guidate. A noi per il momento è bastato poter raggiungere questo altro luogo silenzioso, poco battuto, ma facente parte di questa nostra cultura che ogni giorno amiamo sempre di più scoprire. Purtroppo il tempo non è stato clemente quel giorno, non permettendoci di sostare al Forte per più di 15-20 minuti, un panino veloce prima di riprendere la strada, o meglio, il sentiero verso casa!

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