…itinerari…
CHI CONOSCE IL FORTE
DI PRAMAND?
Il suo nome forse dice poco. Non sarà
famoso, ben conservato e visitato come quello di Exilles, Fenestrelle o Gavi,
ma il Forte di Pramand, come tanti altri forti piemontesi, ormai
lasciati al degrado e all’incuria, ha una sua storia e una propria e forte
personalità. Un forte recente, entrato in funzione nel 1905 e costruito sulla
sommità del monte Pramand, appunto. Dove siamo? In Valle di Susa, poco sopra
l’abitato di Oulx. O meglio, a poco più di due ore di cammino se si pensa di
raggiungerlo a piedi… ma è anche raggiungibile con mezzi carrozzabili
attraverso la famosa strada militare Fenil!
L’itinerario a piedi
Ma a noi, in una discreta e umida
giornata d’estate ha fatto piacere arrivarci a piedi. Ha più fascino, si fa più
fatica. La meta da raggiungere ci permette di fare una lunga camminata che
facendoci allontanare lentamente dalla civiltà sottostante, ci permette anche
di ammirare il panorama che intorno a noi alzandosi, spazia sui monti
circostanti, il confine francese e la bassa valle di Susa. Lo raccomandiamo a
tutti, nonostante i 1100 metri di dislivello.
Si parte in prossimità del B&B
Biancospino, sulla SS 335 (che porta a Bardonecchia), in prossimità delle
indicazioni per la grotta di Beaume, dove si può lasciare l’auto. Le
indicazioni per l’inizio del sentiero non sono chiarissime. Ma è facile se ci
ricordiamo di fiancheggiare il sentiero che diparte affianco al B&B, sulla
sponda destra del Rio Seguret!
Poco dopo la partenza i segnali si fanno
più chiari. Ci vogliono circa40 minuti (del nostro passo) per raggiungere l’Auberge
inferiore a 1300 metri di altitudine. Qua facciamo la prima sosta. Acqua e
colazione, prima di proseguire. Seguiamo per ‘Forte di Pramand’ e nemmeno ce ne
accorgiamo che giungiamo ad Auberge di Mezzo. Attraversiamo una natura
incontrastata e tra un verde quasi incredibile per il mese in cui siamo, il vallone
del Seguret e arriviamo ad una grande grotta. Se volgiamo lo sguardo
all’insù, ci accorgiamo che la montagna conta numerose grotte. E’ bello ed
inaspettato questospettacolo!
Altra sosta. La grotta incute anche un
po’ di paura, sembra quasi vissuta, come se qualcuno fosse appena uscito.
Avanzi di cibo, una vecchia e sgualcita giacca abbandonata. Meglio ripartire. Iniziano
una serie di tornanti che la stanchezza rende quasi infiniti, prima di arrivare
al… Colletto di Pramand. Siamo ad oltre 2000 metri. Incrociamo la
carrozzabile. Un tavolo da picnic permette di risposarci qualche minuto e
riprendere fiato prima degli ultimi venti minuti che ci portano finalmente al
Forte!
Siamo soli e questa solitudine è
salutare! Il Forte è dinnanzi a noi! Siamo a 2162 metri di altezza. La
vista è incredibile, l’aria frizzante e pulita. La costruzione è quasi integra,
da non entrarci per non incorrere in spiacevoli cadute o scivolamenti, ma
l’esterno infonde quel fascino di storia di cui è carico questo luogo,
nonostante poco glorioso sia l’obiettivo finale di un forte, ovvero il
bombardare qualcosa o qualcuno. Dismesso definitivamente il 25 giugno del 1945,
il Forte di Pramandera dotato di 4 cannoni pronti a sparare verso la Valle Dora
e la conca di Bardonecchia.
Dispiace che riversi in cattive
condizioni. Si può comunque con un sentiero laterale raggiungere e salire sul
tetto. Chissà se tra qualche anno anche questo pezzo di storia piemontese non
possa essere recuperato e oggetto di visite guidate. A noi per il momento è
bastato poter raggiungere questo altro luogo silenzioso, poco battuto, ma
facente parte di questa nostra cultura che ogni giorno amiamo sempre di più
scoprire. Purtroppo il tempo non è stato clemente quel giorno, non
permettendoci di sostare al Forte per più di 15-20 minuti, un panino veloce
prima di riprendere la strada, o meglio, il sentiero verso casa!
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