giovedì 28 novembre 2013

La leggenda di San Pancrazio


LA LEGGENDA DI SAN PANCRAZIO


‘Mai dubitare! Anche nel più piccolo angolo di questo mondo
si può trovare una storia fantastica, inaspettata… da raccontare!’

La curiosità a volte mi spinge oltre. Oltre ad un semplice gesto, ad un semplice pensiero, ad una semplice passeggiata. Ogni luogo ha qualcosa di profetico e di nascosto, ne sono sicuro. Proprio come quello in cui mi sono imbattuto in un giorno di febbraio di tanti anni fa, quando giungendo da San Gillio, in direzione Pianezza, un’indicazione sbiadita mi ha condotto alla visita di questo Santuario nella frazione San Pancrazio, a poche centinaia di metri dalla statale 24. Ammirato dalla costruzione, non ho esitato a farvi visita, attorniato da quel silenzio e quella solitudine che solo i luoghi di culto possono trasmettere. E proprio come un turista stanco della giornata e desideroso di fare un’insolita tappa, mi sono concesso cinque minuti di riposo e riflessione in uno dei banchi della Chiesa. Il tempo di guardarmi attorno e di accorgermi di un’unica presenza, un uomo sull’ottantina, entrato subito dopo di me. Lo fisso e anche lui volge lo sguardo verso di me, avvicinandosi lentamente. Mi si siede accanto e senza nulla chiedere comincia a bassa voce a parlare…

‘Questa è una leggenda di tanti anni fa. Decenni. Secoli. Quasi di seicento anni fa. Chissà come doveva essere il mondo nel 1450! L’Italia, il Piemonte, Torino! Il protagonista di questa storia si chiama Andrea, Andrea Casella, un contadino come molti a quell’epoca e come troppi pochi al giorno d’oggi. Andrea aveva una moglie, bellissima. Un giorno mentre si trovava proprio qua, dove ora siamo noi, avvenne un incidente. Mentre Andrea falciava il grano, troncò il piede alla moglie che era venuta sul posto per portargli il pranzo. Preso dalla disperazione Andrea si rivolse con tutto il suo cuore e le sue innumerevoli preghiere a San Pancrazio chiedendogli la guarigione della moglie. Qualche giorno dopo un fanciullo comparve a lui e alla sua compagna di vita dicendo di essere stato inviato da Dio e promettendo la guarigione in cambio della costruzione di un pilone votivo proprio nel luogo dell’incidente. La donna si ristabilì’ L’anziano fece una pausa ‘Ma non c’è nulla di peggiore che non mantenere una promessa! Quel pilone non venne costruito! Così, un anno dopo esatto quel tragico incidente, alla donna si spezzo nuovamente la gamba. Andrea rifece il voto. Questa volta onorò gli impegni presi. La donna guarì nuovamente e qua sorse un bellissimo pilone in mezzo a distese di verdi campi! Oggi di quei campi poco è rimasto, ma grazie a quella famiglia, sopra quel pilone è nato questo splendido luogo di culto! E questa è la sua storia!’

Fisso per qualche secondo l’altare e ripenso a quella vicenda di tanti secoli fa. A come doveva essere veramente il mondo. Volgo lo sguardo verso quell’anziano, ma lui non c’è più. E’ scomparso. Riprendo la mia strada, soddisfatto di quella deviazione con in testa un’altra leggenda da poter raccontare, quella di San Pancrazio di Pianezza!

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