LA TORRE CIVICA DI MONDOVI'
Dove
Freneticamente
viaggiamo nel nostro tempo, talvolta senza proprio accorgerci del tempo che
passa, osservandolo con poca attenzione. La nostra quotidianità è fatta di
abitudini esistenziali, stepacui non possiamo rinunciare nell’arco della
giornata, momenti alti, che crollano nell’immediato sconforto che solo la
nostra mente umana può raggiungere. Eppure il tempo è lì, che lentamente,
inesorabile, senza nulla chiederci… scorre. Scorre in ogni attimo, secondo,
decimo di secondo. Angosciante a volte, quella lancetta che si muove e
muovendosi crea minuti, ore, giornate intere, anni, secoli, millenni.
Quante
volte guardando il campanile di una chiesa abbiamo sorvolato su quel quadrante,
quelle lancette che segnavano, appunto, il tempo. Ne abbiamo ammirato
l’altezza, la composizione che creava assieme alla struttura ecclesiastica.
Frugalmente guardavamo se quell’ora era avanti o indietro rispetto al nostro
orologio al polso, al nostro cellulare, all’ora che il nostro display in auto
segnava. Ma c’è un luogo, dove ciò non può accadere, dove i nostri occhi, la
nostra testa, i nostri pensieri confluiscono su quello scorrere lento che qua
diviene sapere e musica, lentezza e conoscenza. Questo luogo è Mondovì. Ma
arrivati qua, dobbiamo inerpicarci, a piedi o più comodamente con la teleferica,
nella parte alta e soprattutto storica di questa cittadina della provincia di
Cuneo.
Descrizione
e Storia
La
Torre Civica è simbolo della città e si trova negli omonimi giardini del rione
posto sulla sommità della collina. Da valle possiamo scorgere questa
incantevole torre che domina la pianura sottostante e che è stata costruita tra
il XIII e il XIV secolo, inizialmente come campanile della chiesa di
Sant’Andrea, in seguito andata distrutta.
Con
i suoi quasi trenta metri di altezza (29,10 per l’esattezza), tutt’ora
visitabile, la Torre Civica di Mondovì venne utilizzata nel 1762 da Giovanni
Battista Beccaria come punto trigonometrico per la determinazione della
lunghezza di un arco meridiano in Piemonte.
Ma
è l’orologio ad una sola lancetta la particolarità di questa torre, a cui non
siamo abituati, che la differenzia da tutto ciò che fino ad ora avevamo visto…
Perché
andarci
Ed
oltre al fascino esteriore, è l’interno che attira la curiosità del visitatore.
Qua sono ospitate diverse sezioni espositive che ripercorrono la storia degli
orologi, da quelli elettronici a quelli elettrici e meccanici.Sono proprio loro,
gli orologi, i protagonisti della Torre, quel tempo di cui poc’anzi parlavamo.
Salendo verso la punta della Torre faremo un viaggio nel tempo e nella storia
degli orologi. Decine, tutti ancora funzionanti. Il tutto fa parte del percorso
tematico Parco del Tempo.
Curiosità
E
poi c’è lui, l’orologio per eccellenza. La salita ci permette di scoprire tra
gli ingranaggi, l’originale orologio a lancetta unica ideata nel 1859. Grazie a
una geniale intuizione questo orologio si muove su ognuno dei quattro lati
della torre, tutti e quattro i quadranti ad una lancetta singola appunto, lunga
addirittura due metri.
Abbandonata
la struttura non ci resta che discendere e soffermarci sulla vita circostante,
su quelle langhe e su quei monti che da qua in una bella giornata di sole sono visibili,
creando uno spettacolare panorama a trecentosessanta gradi che ci fa rimanere a
bocca aperta, senza parole e concedendoci un attimo di silenzio, possiamo
finalmente fermare quel tempo che ora lascia spazio a cotanta reale bellezza….
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