giovedì 13 marzo 2014

ll Santuario di Graglia





IL SANTUARIO DI GRAGLIA E I SUOI QUATTROCENTO ANNI



Dove
Quattrocento candeline! Tanti sono gli anni passati da quando nel 1615 Don Nicolao Velotti pensò di erigere sui colli di Graglia, località da cui si domina Biella e gran parte della sua provincia, un Sacro Monte chiamato ‘Novella Gerusalemme ossia Palestina del Piemonte detta di San Carlo’. Il progetto era tutt’altro che semplice, ma assai interessante e importante, quello di costruire ben cento cappelle raffiguranti la storia sacra da Adamo all’Ascensione di Gesù in cielo.

Descrizione e Storia
L’anno dopo iniziarono i lavori. Quel progetto tanto desiderato, quell’idea tanto suggestiva stava prendendo forma, la speranza si stava trasformando in realtà, quando in poco tempo la prima grande Chiesa dedicata a San Grato e San Carlo Borromeo (Colle San Carlo) venne costruita. Lungo il pendio sorsero le prime sei cappelle. Altre furono costruite più a valle, tra cui una sorse sul colle della Divina Bontà dedicata alla Vergine Maria, la Santa Casa di Loreto. Venuto a mancare l’ideatore del primo progetto, il suo successore, don NicolaoGarrono, trovando scomodo inerpicarsi su per il colle, soprattutto nel periodo invernale, decise di costruire una cappella poco fuori l’abitato di Graglia. Passarono alcuni anni prima che don Agostino Dal Pozzo riprese in mano il progetto originale. Ma nel frattempo i tempi erano cambiati, guerra, carestia e peste si erano abbattute anche sul territorio piemontese. La decisione fu quella allora di abbandonare le 100 cappelle e di concentrare ogni sforzo sulla Casa di Loreto, luogo di pellegrinaggio, devozione e soprattutto di numerose grazie ottenute dai fedeli che qui accorrevano.
Inizio così la costruzione di un grande Santuario, capace di accogliere sotto la sua cupola la Casa di Loreto ed una serie di caseggiati disposti a forma di chiostro per ospitare i pellegrini.
I lavori attraversarono altri periodi scuri, di carestie e di scarso denaro, per tutto il settecento. A partire dal 1760, sotto la provvidenziale guida di Don Gastaldi i lavori proseguirono fino alla sua morte, avvenuta in modo tragica per una caduta da un’impalcatura mentre stava lavorando ad una nuova cappella collocata nel presbiterio.

Oggi
La Visita al Santuario di Graglia oggi inizia dalla Basilica con la sua cupola ottagonale decorata dal Galliari nel 1870. Di notevole pregio risulta essere il quadro del pittore Picinardi del 1785 raffigurante il ‘Transito di S. Giuseppe’ e posto proprio sopra l’altare. Quest’ultimo ideato dal gragliese Perratone e intagliato in marmo dal maestro Catella di Lugano. Inoltre la Cappella degli Esercizi è ricca di affreschi prospettici del XVIII secolo.
All’esterno della Chiesa, poi, non possono passare inosservate le due meridiane artistiche e il pregevole ‘burnel’ in pietra (fontana)

Curiosità
Ma la vera chicca del Santuario è lo splendido organo opera di Carlo Bossi, del 1839, uno dei migliori conservati e più belli della regione.
Ed infine un consiglio per tutti, per i veri amanti del viaggio e del viaggiare. Non tornate indietro dalla strada principale, ma prendete la stretta e spettacolare via panoramica che prosegue verso nord, attraversando il famoso stabilimento della Laureatana, il tempio buddista, la storica chiesa di San Carlo. Verremo condotti in luoghi isolati, solitari, da cui si può ammirare il mondo sottostante e dove la vista si può perdere nell’orizzonte sconfinato che da Biella si allarga fino alla pianura piemontese. E per concludere il nostro odierno percorso di fede, la strada ci porta sino al vicino, accogliente ed incredibile … Santuario di Oropa! Ma questa è un’altra storia…

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