IL
SANTUARIO DI GRAGLIA E I SUOI QUATTROCENTO ANNI
Dove
Quattrocento
candeline! Tanti sono gli anni passati da quando nel 1615 Don Nicolao Velotti
pensò di erigere sui colli di Graglia, località da cui si domina Biella e gran
parte della sua provincia, un Sacro Monte chiamato ‘Novella Gerusalemme ossia Palestina del Piemonte detta di San Carlo’.
Il progetto era tutt’altro che semplice, ma assai interessante e importante, quello
di costruire ben cento cappelle raffiguranti la storia sacra da Adamo all’Ascensione
di Gesù in cielo.
Descrizione
e Storia
L’anno dopo
iniziarono i lavori. Quel progetto tanto desiderato, quell’idea tanto suggestiva
stava prendendo forma, la speranza si stava trasformando in realtà, quando in
poco tempo la prima grande Chiesa dedicata a San Grato e San Carlo Borromeo
(Colle San Carlo) venne costruita. Lungo il pendio sorsero le prime sei
cappelle. Altre furono costruite più a valle, tra cui una sorse sul colle della
Divina Bontà dedicata alla Vergine Maria, la Santa Casa di Loreto. Venuto a
mancare l’ideatore del primo progetto, il suo successore, don NicolaoGarrono,
trovando scomodo inerpicarsi su per il colle, soprattutto nel periodo
invernale, decise di costruire una cappella poco fuori l’abitato di Graglia.
Passarono alcuni anni prima che don Agostino Dal Pozzo riprese in mano il
progetto originale. Ma nel frattempo i tempi erano cambiati, guerra, carestia e
peste si erano abbattute anche sul territorio piemontese. La decisione fu
quella allora di abbandonare le 100 cappelle e di concentrare ogni sforzo sulla
Casa di Loreto, luogo di pellegrinaggio, devozione e soprattutto di numerose
grazie ottenute dai fedeli che qui accorrevano.
Inizio così
la costruzione di un grande Santuario, capace di accogliere sotto la sua cupola
la Casa di Loreto ed una serie di caseggiati disposti a forma di chiostro per
ospitare i pellegrini.
I lavori
attraversarono altri periodi scuri, di carestie e di scarso denaro, per tutto
il settecento. A partire dal 1760, sotto la provvidenziale guida di Don
Gastaldi i lavori proseguirono fino alla sua morte, avvenuta in modo tragica
per una caduta da un’impalcatura mentre stava lavorando ad una nuova cappella
collocata nel presbiterio.
Oggi
La Visita al
Santuario di Graglia oggi inizia dalla Basilica con la sua cupola ottagonale
decorata dal Galliari nel 1870. Di notevole pregio risulta essere il quadro del
pittore Picinardi del 1785 raffigurante il ‘Transito di S. Giuseppe’ e posto
proprio sopra l’altare. Quest’ultimo ideato dal gragliese Perratone e
intagliato in marmo dal maestro Catella di Lugano. Inoltre la Cappella degli
Esercizi è ricca di affreschi prospettici del XVIII secolo.
All’esterno
della Chiesa, poi, non possono passare inosservate le due meridiane artistiche
e il pregevole ‘burnel’ in pietra (fontana)
Curiosità
Ma la vera
chicca del Santuario è lo splendido organo opera di Carlo Bossi, del 1839, uno
dei migliori conservati e più belli della regione.
Ed infine un
consiglio per tutti, per i veri amanti del viaggio e del viaggiare. Non tornate
indietro dalla strada principale, ma prendete la stretta e spettacolare via
panoramica che prosegue verso nord, attraversando il famoso stabilimento della
Laureatana, il tempio buddista, la storica chiesa di San Carlo. Verremo condotti
in luoghi isolati, solitari, da cui si può ammirare il mondo sottostante e dove
la vista si può perdere nell’orizzonte sconfinato che da Biella si allarga fino
alla pianura piemontese. E per concludere il nostro odierno percorso di fede,
la strada ci porta sino al vicino, accogliente ed incredibile … Santuario di
Oropa! Ma questa è un’altra storia…
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