IL
RICETTO DI CANDELO
E’ lunedì
mattina, quando io e il resto della bella compagnia giungiamo al Ricetto di
Candelo. Il lunedì non è forse il giorno che rende più giustizia a questo
luogo, ed il fatto che sia fine anno non aiuta a visitarlo nel suo momento più
vitale. Molti dei negozi sono infatti chiusi, ma noi non ci perdiamo d’animo ed
il ricetto non nasconde alla nostra vista le sue attrazioni di maggior interesse. Innanzitutto c’è da sapere che un ricetto è una
fortificazione di case (chiamate cellule) protette da mura, all’interno di una
città. Quello di Candelo è uno dei più ben tenuti in Europa, il che contribuisce
a rendere questo luogo del biellese, uno dei borghi più belli d’Italia! I
ricetti non sono mai stati destinati ad abitazioni stabili, come ci accorgiamo
addentrandoci per le strade, che qui sono chiamate rue, usando un francesismo.
Oggi all’interno vengono ospitati, come detto, numerosi negozi, ma un tempo la
fortezza veniva utilizzata per contenere il grano ed altri importanti beni.
C’è
chi colloca la costruzione di questo posto attorno al X secolo d.C., ma quel
che è certo, è che il tutto esisteva nel 1374, anno in cui i candelesi diedero
il loro appoggio a Casa Savoia. Nel Ricetto spicca la torre ovest, fatta
costruire e residenza del feudatario Sebastiano Ferrero, uno di quei signori
che pretendeva il potere assoluto e che la popolazione locale non ha mai ‘digerito molto’. A testimonianza di
ciò, nel carnevale che si svolge tra febbraio e marzo in questo borgo, viene
fatta una rappresentazione che ricorda i contrasti tra il feudatario e il
popolo.
Camminando
lungo le rue attraversiamo numerose associazioni di caccia, di alpini, e
botteghe, dove vengono venduti i prodotti tipici, come salami o come,
soprattutto,formaggi biellesi molto buoni come appurato durante il pranzo. Tra
i mercanti anche un simpatico liutaio, aperto anche il lunedì! Quindi ben
disposto verso i visitatori, maggiormente quelli che hanno qualche pelo sul
viso, visto l’eloquente cartello esposto, recitante: “bambini al guinzaglio”. Una
giovane coppietta e un signore in ape car sono le uniche persone a farci
compagnia durante la nostra permanenza nella struttura. Questo per certi versi
rende l’atmosfera quasi spettrale!E non stupisce che il luogo sia stato set di
un film di Dario Argento. Nel ricetto venne anche girata l’indimenticata serie
“La freccia nera” con Arnoldo Foà e Loretta Goggi, e pochi anni fa anche il
remake, con non ricordo chi, ma comunque meno fortunato e più dimenticato.
Tutta roba seria dunque…anche se non è poi proprio così.
Il ricetto
ha ospitatoinfattianche cose più leggere, come la parodia de “I Promessi Sposi”
del Trio. E l’umorismo del popolo candelese è confermato oltre che
dall’ironico,‘o non tanto’, liutaio,
da un cartello che ci riserva una massima da ricordare sempre: “Mejciuc che
malavi”, meglio ubriachi che malati!
Il ricetto è
in festa nel mese di gennaio, più precisamente nel giorno di Sant’Antonio,
quando le rue ospitano una sfilata con carrettieri e cavalli. Mentre a maggio il
ricetto si riempie di note, con una rassegna sulla musica classica.
Insomma, un
misto di storia, spettralità, divertimento e leggerezza, per un luogo impossibile
da non visitare.
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