IL FORTE DI EXILLES
Dove
Mille
motivi per trascorrere una o più giornate in Valle di Susa! Mille e più se
vogliamo! Dalla maestosa e mai troppo decantata Sacra di San Michele ad
un’escursione al Collombardo, da una sciata sulla Via
Lattea al relax offerto dall’incontaminata natura dei Laghi di Avigliana. Ogni
luogo, ogni monumento, ogni Chiesa… un simbolo. E un simbolo, non solo di
questa magnifica valle, ma dell’intero Piemonte è il Forte di Exilles.
Imponente, inavvicinabile, inespugnabile. Ed insieme a Vinadio e Fenestrelle
uno dei complessi fortificati più noti e grandi della Regione. Superata
Chiomonte, giungendo da Susa, non si può che rimanere affascinati da ciò che
scorgiamo lungo la strada, curva dopo curva, con l’avvicinarsi di questo
incredibile complesso adagiato a pochi chilometri dai confini francesi.
Descrizione
e Storia
La
storia del Forte attraversa secoli e battaglie. Addirittura si parla di una
prima fortificazione nel ‘600, che venne poi distrutta dai Franchi. Poi dal
1155 a vivere e comandare su questo possedimento sono i Bermond, signori di
Besancon.
I
primi veri lavori di ampliamento ci portano però alla fine del XV secolo, sotto
l’egemonia di Carlo
VIII, anni in cui viene allargata la porta principale, per
permettere ai cannoni di varcare la soglia e anni in cui vengono arruolati
diversi valligiani con il compito di difendere il forte stesso. Diversi
avvicendamenti tra i francesi e la casata dei Savoia. Poi due secoli di guerre,
occupazioni, passaggi di consegna. Bisogna attendere il trattato di Utrecht,
trattato che prevede che la Valle di Susa entri a far parte a tutti gli effetti
del neonato Regno di Sicilia per vedere nuovamente regnanti italiani a
difendere la zona.Sono questi decenni d’importanti lavori di rafforzamento e di
ampliamento che portano Exilles ad essere considerato un gioiello di arte
militare.
L’ottocento
è caratterizzato dalle volontà di Napoleone, che vuole la demolizione della
Fortificazione (Trattato di Parigi) e solo a seguito del famoso Congresso di
Vienna del 1814, l’area torna nella mani dei Savoia. Ci vogliono 11 anni per
ricostruire ciò che è stato danneggiato e distrutto.
La
vita al forte continua sino al periodo della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1943
viene abbandonato definitivamente e lasciato in mano ai vandali che distruggono
e rubano tutto ciò che ne è rimasto. Solo nel ’78 la Regione Piemonte ne
acquisisce l’usufrutto dal demanio militare. Ripartono opere di restauro e
soprattutto di recupero. Il complesso viene aperto al pubblico nell’estate del
2000,
Perché
andarci
Oggi
il forte è perfettamente conservato, agibile e ottimamente gestito. Un
ascensore permette di salire dal parcheggio sino all’ingresso e ritrovarsi così
in pochi minuti nel cortile principale. Inoltre al suo interno si può ammirare
il museo delle Truppe Alpine e poi nel Bastione Diamante è presente un
allestimento che racconta la storia del Forte. Ottime le visite guidate che
permettono al visitatore di avere una visione a 360° di quella che era l’atmosfera
vissuta nel corso dei secoli al suo interno.
Curiosità
Si
narra inoltre che nelle carceri sia stato recluso per 6 anni la famosa Maschera
di Ferro. E’ una leggenda, ma le leggende nascondono sempre un fondo di verità…
Di
certo è un fatto reale che Exilles è stato anche un set cinematografico. Mario
Monicelli al suo interno vi ha girato nel 1984 il film Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno!
ERRORE: la Maschera di Ferro è un personaggio storico, ha soggiornato ad Exilles tra il 1681 e il 1687, dove è stata trasferito da Pinerolo sotto il comando del governatore Saint Mars. Al museo diocesano di Susa sono conservate due ampolle d'argento che il St. Mars donò al parroco di allora. Dopo sei anni il prigioniero fu trasferito all'isola di Santa Margherita e poi alla Bastiglia dove morì. Il suo corpo è sepolto al cimitero di Saint Paul dove riposa sotto il falso nome di Eustache Daugere, domestico.
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RispondiEliminaGrazie Mille Riccardo per la precisazione!!!!
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