66° Festival di Sanremo: la prima
serata
Parte
con estrema eleganza la 66° edizione del Festival della Canzone Italiana di
Sanremo, senza classici colpi di scena e lasciandosi le spalle le sterile
polemiche dei giorni scorsi. Quest’anno più che mai infatti la parola chiave
potrebbe essere professionalità, per un festival in cui tutto è stato curato nel
minimo dettaglio e nulla è parso improvvisato.
E
così, dopo una carrellata che ha ricordato tutti i precedenti vincitori della
kermesse, da Nilla Pizza a Il Volo, il
sipario del Teatro Ariston si è aperto con il suono dell’orchestra, che ha reso
omaggio a David Bowie, scomparso lo scorso 10 gennaio, sulle note di
Starman. L’ingresso di Carlo Conti è stato accolto dagli applausi di rito ed il
conduttore toscano non ha perso tempo a presentare il primo concorrente.
Il primo ad esibirsi è stato Lorenzo
Fragola, 20 anni ed una sicurezza da veterano, la sua
“Infinite volte” non ricalca la leggerezza del brano proposto lo scorso anno,
ma presenta sfaccettature più seriose, anche perché lo stesso Fragola ci ha
messo mano in prima persona ed il ritornello è molto orecchiabile.
E’
stato quindi il turno di Noemi e la sua “La borsa di una donna”, canzone
scritta da Marco Masini. Poi sul palco i
Dear Jack orfani del loro cantante Alessio Bernabei (in gara come solista
nella seconda serata), ma con il nuovo
frontman Leiner, proveniente da X Factor. Al talent show creato da Simon
Cowell aveva provato ad entrare anche Giovanni Caccamo, senza riuscirci qualche
edizione fa, trovando tuttavia la strada del successo lo scorso anno tra i
giovani di Sanremo. Il cantautore siciliano, lanciato da Franco Battiato, si è
presentato in coppia con Deborah Iurato (Amici) con “Via da qui”, brano tra i
favoriti della vigilia.
Il
primo superospite è stata Laura Pausini
che si è esibita in un toccante duetto con sé stessa di 23 anni in “La
solitudine” proponendo poi un medley di successi ed annunciando un
programma su Rai Uno in fase di preparazione con Paolo Cortellesi e previsto
per aprile.
La
sfida tra i cantanti in gara è poi continuata con gli intramontabili Stadio,
visibilmente tra i più esperti a tenere un palco simile. Alla band emiliana è
seguita Arisa, vincitrice nel 2014 e valletta di Carlo Conti lo scorso anno,
con l’ennesimo look, questa volta i capelli erano color rame.
Hanno festeggiato i loro 25 anni di
carriera Aldo, Giovanni e Giacomo, che hanno portato sul
palco un loro evergreen, con padre (Aldo) e figlio (Giacomo) che si recano dal
dio (Giovanni) ‘Pdor figlio di Kmer della tribù di Ishtar della terra desolata
di Kfnir’ e risate assicurate con la sentenza al povero Giacomo “partorirai con
dolore”.
Settimo
concorrente in gara, Enrico Ruggeri, si è presentato con la consueta attitudine
rockettara con il ritmato brano “Il primo amore non si scorda mai”. Mai il ritorno più atteso è stato quello
dei Bluvertigo, dopo l’esibizione nel 2001 con “L’Assenzio” e soprattutto
dopo lo scandalo sanremese che aveva colpito Morgan nel 2010. La canzone
“Semplicemente” è senza ombra di dubbio stata la maggior novità dal punto di
vista musicale.
E’ stato quindi il turno
dell’attesissimo Elton John che si è cimentato nel suo cavallo di
battaglia “Your song” per poi presentare in anteprima italiana il nuovo singolo
in uscita.
Gli
ultimi due artisti ad esibirsi in gara sono stati Rocco Hunt, un canto per il
rialzo del mezzogiorno, e Irene Fornaciari, un brano dedicato alle tragedie che
si verificano nel Mediterraneo. Il congolese Maitre Gims ha chiuse la prima
parte con il suo rap da poco balzato in cima anche alle classifiche nostrane,
che non si è dimostrato però molto cordiale, rifiutando di prestare i suoi
occhiali a Conti.
E’
stata infine decretata la classifica parziale e a rischio eliminazione sono
andati in quattro: Irene Fornaciari, Noemi, Bluvertigo e i Dear Jack. Poi il ritorno dopo 8 anni al Festival
condotto da Nicola Savino, e introdotto a sorpresa da Laura Pausini, e
dalla Giallappa’s Band.
Carlo
Conti si è confermato uno straordinario padrone di casa, ma la vera rivelazione
è stata Virginia Raffaele che per tutta la serata ha vestito i panni di Sabrina
Ferilli. Una maschera che forse le ha agevolato la rottura del ghiaccio, ma la
comica ha dimostrato un’incredibile scioltezza sul palco. Voti da sufficienza per
la poliglotta Madalina Ghenea e per Gabriel Garko, un po’ impacciato talvolta,
ma giustificato dalla terribile esperienza vissuta qualche giorno fa con l’esplosione
dell’abitazione in cui alloggiava.
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