66° Festival di Sanremo: la terza
puntata – Il Pagellone
NOEMI 8: Sceglie
un brano nel suo stile ed il risultato le da ragione visto che finisce tra le
prime cinque cover. Ed intanto “La borsa di una donna”, finita nella
zona a
rischio nella prima serata, è la canzone sanremese più trasmessa dalle radio.
Già una bella rivincita.
DEAR JACK 5.5:
Provano in tutti i modi a rendersi simpatici e a scrollarsi di dosso la nomea
di boy band interpretando una canzone del Quartetto Cetra. Ma la simpatia non
basta per comprare un loro disco.
ZEROASSOLUTO 6:
Scelta divertente quella di cantare una canzone di un cartone animato, Goldrake,
anche in considerazione del fatto che nell’ultima serata sarà ospite Cristina D’Avena.
Avvallano però l’idea diffusa che siano rappresentanti di una giovinezza che
non c’è più. Nostalgici.
GIOVANNI CACCAMO E DEBORAH IURATO 5:
La loro interpretazione del pezzo di Pino Daniele avrebbe potuto consacrarli a
favoriti, ma sprecano una buona occasione. Tuttavia sono molto votati dal
pubblico, ma attenzione, le coppie funzionano quasi sempre solo nella settimana
sanremese.
PATTY PRAVO 7:
Lei può fare tutto, pure fare una cover di sé stessa. Coraggiosa e riuscita la
scelta di duettare con Fred De Palma, due mondi lontanissimi. Un voto in meno
per come è stata conciata, la sua capigliatura era davvero imbarazzante.
ALESSIO BERNABEI 6:
La versione di “A mano a mano” di Cocciante con Benji & Fede è pressoché
disastrosa se si ha in testa l’originale o quella di Rino Gaetano. Ma si
meritano una sufficienza per aver fatto conoscere ai loro giovani fan una
canzone così.
DOLCENERA 5.5:
Cantare “Amore disperato” di Nada era una scelta non difficilissima, fa una
buona prova, ma il vero problema è che nessuno la vota mai, prende l’1% da casa
in una sfida a quattro!
CLEMENTINO 8:
Cantare Fabrizio De Andrè è quasi sempre come bestemmiare in diretta, ma ‘la
iena’ non prova a fare il verso al Cantautore genovese ed il risultato è piacevole,
pubblico e critica sono concordi, anche la platea gli ha tributato un lungo
applauso.
ELIO E LE STORIE TESE 8: Se
ne inventano un’altra delle loro. Propongono una versione della quinta di Beethoven
anni ’70, di due secoli dopo. Dichiarando di voler esaudire un desiderio del
compositore tedesco di partecipare una volta nella vita al Festival.
ARISA 7: Riesce
a rendere omaggio a “Cuore” di Rita Pavone in maniera impeccabile. La sua
canzone inedita invece dopo un primo ascolto che non aveva convinto si sta
riscattando nelle radio.
ROCCO HUNT 6: Tu
vuò fa l’americano è perfetta per lui, così può saltellare da una parte all’altra
del palco come piace a lui. Piace, non si sa bene perché, forse perché mette
allegria, ma piace.
FRANCESCA MICHIELIN 7: Canta
benissimo “Il mio canto libero” per una scelta che la sua mentore Simona
Ventura definirebbe “gigiona”. Come recita una pubblicità, non è più una
sorpresa, ma una solida realtà.
NEFFA 6.5: O’
Sarracino è una scelta che nessuno si poteva aspettare ed in effetti l’esibizione
non è stata straordinaria. Merito però alla musica dei Bluebeaters che hanno
reso un momento mediocre in qualcosa in più.
VALERIO SCANU 4.5:
Io vivrò (senza te) viene eseguita senza sbavature come al solito per Scanu,
nonostante qualche problema al microfono. Ma Battisti dava alle sue canzoni
connotazioni emozionanti che a Scanu non appaiono nemmeno in sogno. Lui però,
come nel 2010, ha tanti “Amici” al televoto.
IRENE FORNACIARI 7: Il
fatto di essere la cantante in gara con meno fan al seguito la sprona ad essere
sempre sul pezzo. Molto rock ed interessante la sua versione di “Se Perdo anche
te”, brano stracoverizzato negli ultimi anni.
BLUVERTIGO 8:
Sicuramente la cover più sofisticata della serata. “La lontananza” di Modugno rispecchia
la voglia di sperimentazione del gruppo. Ancora una volta, sfida vinta.
LORENZO FRAGOLA 6.5: “La
donna cannone” è la cover più famosa cantata in serata. Alcuni si sono
indignati che un ventenne interpretasse De Gregori, ma il cantautore romano non
ne aveva molti di più quando la incise. Il televoto è sempre dalla sua parte.
ENRICO RUGGERI 6: Difficilissima
scelta quella degli Alunni del Sole, ed il napoletano del Rouge è quantomeno
scarso. Un’occasione persa visto le tante emozioni che poteva dare con un’altra
cover.
ANNALISA 8:
Gianna Nannini è la cantante italiana più imitata. Ma Annalisa fa una versione
sua di “America”, elegante e graffiante. Una delle migliori interpretazioni di
ieri sul palco dell’Ariston.
STADIO 8.5:
Vincono meritatamente. Con “La sera dei miracoli” omaggiano al meglio Lucio
Dalla, che li ha praticamente fondati. Si presentano al completo,
dei grandi
artisti di un’estrema semplicità. Capolavoro.
VIRGINIA RAFFAELE 10:
Poco da aggiungere rispetto alle altre serate. La sua Donatella Versace è
travolgente, soprattutto quando perde pezzi di corpo per tutto l’Ariston. Anche
la Versace ha apprezzato con ironia.
GABRIEL GARKO 5:
Le prime due serate potevano servirgli per rompere il ghiaccio, ma anche nella
terza fa incetta di brutte figure, e non è facile in un ambiente in cui tutto
lo prendono per i fondelli. Prova con l’arma dell’autoironia, ma anche quella
non gli riesce benissimo. Peccato, perché ad esempio nel Dopofestival è stato
più disinvolto.
MADALINA GHENEA 6: Sempre
lo stesso voto per la valletta, ed una considerazione che andrebbe bene per un
calciatore: fa il suo.
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