66° Festival di Sanremo: la prima
serata – Il Pagellone
Lorenzo Fragola |
Lorenzo Fragola 7: Più
cupo delle sue precedenti canzoni, da ‘Siamo uguali’ della scorsa edizione di
Sanremo al tormentone estivo “#Fuori c’è il sole”. Classica canzone da giro di
do, ma che si fa ascoltare. Fragola sembra un veterano a soli 20 anni e gliene
va dato atto, seppur questa non sia sempre una cosa positiva. Il ritornello è
facile da ricantare. Da manuale per il Festival.
Noemi 7: La
canzone con il testo sicuramente più intenso. Non a caso finisce tra gli
ultimi quattro, perché il brano ha bisogno di un ulteriore ascolto da parte di
un pubblico nazionalpopolare, ma si risolleverà. Noemi è brava con un singolo
dalla non facile interpretazione. Sua la bella idea di addobbare le aste dei
microfoni con nastri colorati in favore delle unioni civili.
Dear Jack 5.5: Un
po’ da Amici, un po’ da X Factor. La fusione tra il gruppo uscito dal talent di
Maria De Filippi e il nuovo cantante Leiner proveniente da quello di Simon
Cowell funziona poco. “Mezzo respiro ancora” è l’intercalare utilizzato 50
volte nel testo. I critici già dicono che si tratti di un gruppo destinato alla
veloce sparizione, ma ci si chiede quando mai siano apparsi.
Gli Stadio |
Caccamo & Iurato 5.5: I
due giovani cantanti vengono indicati come i possibili vincitori e si capisce
presto perché. Il brano infatti è ciò che di più classico possa esserci, noioso
e apatico. Ma al Festival le coppie sono sempre funzionate per cui…
Stadio 6.5: Tanto
si è detto della non freschissima voce di Curreri e dopo 40 anni di carriera
pare ovvio. Ma gli Stadio per tenuta del palco ed intensità sembrano di un
altro pianeta rispetto agli altri. Il pubblico li premia ed è forse questa la
cosa più sorprendente della prima classifica parziale.
Arisa 6: Non
riprende la spensieratezza di “Sincerità” né ripete le atmosfere di
“Controvento”. Dopo un anno da valletta Arisa ritorna come cantante. La sua
“Guardando il cielo” non è esaltante al primo ascolto, lei pare nervosa anche
al Dopofestival.. forse un anno di pausa dalla kermesse ligure le avrebbe
giovato.
Enrico Ruggeri 8: Alla
sua nona partecipazione e con due vittorie alle spalle Rouge è sembrato uno dei
più in forma nella prima serata. Nel classico stile rock è stato l’unico vero
performer sul palco. Di categoria superiore.
Bluvertigo 9: “Semplicemente”
non rappresenta il punto più alto della carriera artistica dei Bluvertigo, ma a
Sanremo, la riunita band lombarda porta un sound lontano dalla classicità degli
altri artisti e per questo paiono arrivati da un altro anfratto di questo mondo. Morgan non ha
voce? No, purtroppo non l’ha più, ma il Festival non è più quello di Claudio
Villa, e le grandi voci non sempre sono garanzia di qualità. I Bluvertigo hanno
portato “Semplicemente” la canzone migliore.
Rocco Hunt 6: Il
rapper, se così si può chiamare, ci mette anima, cuore e tanta allegria in un
altro testo che vuole assurgersi ad importante. Ma il napoletano che saltella
da una parte all’altra del palco come una cavalletta non pare un credibile
autore impegnato. “Wake up” ha però quell’orecchiabilità un po’ fastidiosa che
le vale la sufficienza.
Irene Fornaciari |
Irene Fornaciari 6.5: Anche
quella di Irene è una canzone che merita un secondo ascolto più approfondito.
Il tema delle tragedie nel Mediterraneo non è di facile trattamento, la
Fornaciari ci riesce al meglio, ma è penalizzata dall’orario in cui viene fatta
esibire. Essendo forse la meno conosciuta dei 10 finisce ultima. Non è facile
essere figli di… Sottovalutata.
Carlo Conti 9: Sembra
di essere nel salotto di casa sua più che sul palco di Sanremo, che conduce
come qualsiasi altro suo show. I risultati però gli danno ragione e più: 49,5%
di share con oltre 11 milioni di spettatori complessivi con picchi di 15,
meglio pure dello scorso anno. Chapeau.
Virginia Raffaele |
Virginia Raffaele 9: La
vera sorpresa della prima serata. Interpreta tutto il tempo un unico
personaggio e si incastra benissimo tra i tempi televisivi. Fa ridere su un
palco in cui non si ride mai.
Gabriel Garko 6.5: Un
po’ impacciato, ma è del mestiere. Dialoga con il pubblico e legge scaltramente
il gobbo senza farsi notare clamorosamente. Non facile dopo la disavventura di
qualche giorno, con l’esplosione dell’abitazione in cui alloggiava e la morte
della padrona di casa. Non ci si aspettava di più.
Madalina Ghenea 6: Lei
del mestiere non lo è, ma il ghiaccio è rotto. Indovina un paio di battute
azzeccate, ma chiaramente telecomandate.
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